Come tingo la lana, per un uso sconsiderato di pentole e fornelli!
Io e la lana abbiamo un rapporto molto stretto, la lavoro, la sogno, la compro (soprattutto la compro) e la tingo, per adesso non la mangio ma non è mai detta l’ultima parola. Come ho cominciato? Credo che sia stata una naturale evoluzione della mia sindrome da abuso di ferri e filati.
Io lavoro ai ferri da quando avevo pochi anni, mia bisnonna e mia nonna erano due veri assi del gomitolo perciò imparare per me è stato quasi un obbligo contrattuale, poi va da se non ho mai smesso e con gli anni la curiosità e la voglia di sperimentare hanno aggravato la faccenda. Da quando sono adulta e autosufficiente compro lana guidata dall’infondato timore che tutte le pecore del mondo vengano colte da una grave forma di “lanopecia”, ho scatoloni e scatoloni di filati, per lavorarla tutta dovrò rinascere un paio di volte e vivere molto a lungo.
Tingere è stata una sorta di sfida personale, camminando per il mercato del piccolo paesino in cui è nato il mio compagno ho trovato della lana naturale dei Pastori Abruzzesi ad un prezzo veramente ridicolo, e visto che costava poco ne ho comprata una quantità imbarazzante. Quando sono arrivata a casa e ho realizzato mi sono chiesta ” E ora cosa ci faccio con tutta questa lana bianca?” Mi sono guardata un po’ intorno, ho navigato sulla rete e alla fine sono incappata in un post dove spiegavano come tingere la lana, e zac! Dai primi esperimenti con puzzolente aceto da due soldi e colori poco adatti ho fatto grandi passi avanti, oggi uso acido citrico (inodore), colori acidi e imbibente e posso dire di essere abbastanza soddisfatta dei risultati, anche se il lavoro da fare è ancora tanto.
Amo mischiare i colori perciò compro poche tinte e poi sperimento con risultati a volte sorprendenti! Se volete cimentarvi, in attesa di un tutorial della sottoscritta (che è prossima al trasloco perciò latiterò per un po’) posso consigliarvi un testo che ho trovato semplice e ricco di spunti e consigli pratici su come iniziare, si intitola “Hand Dyeing Yarn and Fleece: Dip-Dyeing, Hand-Painting, Tie-Dyeing, and Other Creative Techniques” di Gail Callahan, è in inglese ma la lettura è davvero semplice. Vi consiglio di provare, scoprirete come è facile e bello giocare con i colori! Buon Lavoro!
Che colori meravigliosi 🙂
Ti ringrazio!
Grazie per il commento sul mio banalissimo blog!Magari pero hai un consiglio da darmi .che posso fare con un solo gomitolo di lana morbido morbido? l ho comprato perche mi piaceva ma non ho osato prenderne di piu perche non saprei cosa farci visto che non sono ancora esperta .Un bacio!!
Scusa vedo il commento solo adesso, ci sono molti libri che hanno al loro interno progetti per un solo gomitolo. Dipende da che tipo di filato è, quantità di metri, spessore e via dicendo 🙂